Quando apparve nel 1930, Il Paese del melodramma fu come un colpo di scure piantato sulla tavola impeccabilmente imbandita dei musicologi «competenti», per i quali Verdi coincideva solo con la «verve discreta e senile» del Falstaff. Contro quegli «intellettuali accantonati ed ostili» Barilli rivendicava la grandezza perentoria...
Piccola Biblioteca Adelphi, 444
2000 / pp. 155 / € 15,00
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