1979 / pp. 206 / € 0,00
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Candidi rabbi pronti al sorriso, dotati di un gusto evidente per il gioco e per l’assurdo che potrebbe essere scambiato per ingenuità, se non addirittura per leggerezza, virtuosi di un linguaggio denso di controsensi e anacronismi, per secoli e secoli innumerevoli ciabattini e sarti, falegnami, muratori, carpentieri e taglialegna ebrei hanno narrato leggende incantevoli e sorprendenti che, nella loro disparata varietà, hanno sempre un unico fine: illuminare un particolare della Scrittura in modo da renderlo presente con piena intensità – e a tutti. In queste storie, chiamate midrashim, che sono forse l’espressione più caratteristica della tradizione ebraica, incontriamo uno accanto all’altro, in un tempo della favola in cui tutte le epoche convergono, Adamo ed Eva, Noè, Abramo, Mosè, Salomone, Giona, il Leviathan e Behemot – e ogni volta questi personaggi biblici, uomini, bestie e angeli, ci appariranno in qualche modo imprevisti. I maestri dei midrashim, infatti, narrano le loro vicende con assoluta familiarità e variando ogni volta con disinvoltura le prospettive, sicché riescono a restituire a quelle storie sacre l’immediatezza e la novità di una favola raccontata ai bambini: perché tali non possono che essere, sempre, tutti coloro che si avvicinano agli inesauribili significati della Scrittura.
Perfettamente fedele allo spirito di questa ricchissima letteratura, Giacoma Limentani ha ricucito frammenti di storie tramandate e variate da centinaia di bocche, li ha elaborati in una nuova forma verbale, maliziosa, lieve e ariosa, come d’obbligo per ogni narratore di midrashim, e ha così composto un libro che ci riavvicina senza sforzo a un mondo meraviglioso di vicende che sono, al tempo stesso, straordinariamente semplici e straordinariamente sottili, tali che dovrebbero incantare tutti coloro che sanno ancora ascoltare le favole e, naturalmente, tutti i bambini.
Il libro è accompagnato da undici illustrazioni di Emanuele Luzzati, che ritrovano nell’immagine lo stesso timbro di candore e sapienza delle storie.