Antonin Artaud cercava, al Messico, i Tarahumara – la «razza degli uomini perduti» – e, introdotto nella tribù, si troverà rovesciato e quasi inchiodato per sempre «dall’altra parte delle cose», che era già la condizione naturale della sua coscienza e il suo destino. Racconterà questo viaggio in Al paese dei Tarahumara, il suo libro più perfetto, scritto sulla superficie di un metallo abbacinante. Qui si trovano i suoi testi più difficili e più ricchi, dove nessuno schermo copre più la sua voce e ogni pretesto deviante è ormai caduto.