Jurgis Baltruaitis
Anamorfosi
o Thaumaturgus opticus
Fuori collana
1978, 3ª ediz., pp. 285, 169 ill.
isbn: 9788845919350
«Anamorfosi» è parola che appare nel Seicento e designa una certa specie di «depravazioni ottiche» fondate sui giochi della riflessione e della prospettiva. Si tratta di immagini distorte, mostruose e indecifrabili che, se viste da un certo punto dello spazio o riflesse con accorgimenti vari, si ricompongono, si rettificano, infine svelano figure a prima vista non percepibili. La conoscenza dei procedimenti per costruirle fu a lungo trasmessa come dottrina magica e segreta, finché a partire dal Cinquecento le immagini anamorfiche hanno cominciato a diffondersi. Infine nel Seicento lanamorfosi ha invaso i trattati di prospettiva, la pratica architettonica e le feconde speculazioni ottiche dellepoca, diventando poi una sorta di lucido e onniavvolgente delirio nellopera di due grandi gesuiti, Kircher e Bettini. In questo libro magistrale il primo e lunico, si può dire, su questo tema affascinante Jurgis Baltruaitis, assistito dalla sua grandiosa erudizione, non solo riesce a ricostruire levoluzione di dottrine e di opere che erano sfuggite o erano rimaste incomprensibili agli storici dellarte precedenti, ma delinea un capitolo decisivo nella storia dellimmaginario europeo.
Anamorfosi apparve per la prima volta nel 1955, poi in edizione ampliata nel 1969, infine nel 1984 con due capitoli inediti, qui per la prima volta tradotti, che tracciano la storia dellanamorfosi nelletà moderna, fino a oggi. Così vedremo ed è un gioco delizioso Baltruaitis chinarsi su testi di Cocteau, Barthes, Lacan ed esaminarli come fossero oscuri reperti, allo stesso modo in cui il suo sguardo di sovrano delle aberrazioni si posava sulle stranezze di ignoti dotti seicenteschi.