Jurgis Baltruaitis
Il Medioevo fantastico
Antichità ed esotismi nellarte gotica
Il ramo d'oro, 5
1973, 2ª ediz., pp. 376, 190 ill.
isbn: 9788845901423
Questo libro di Jurgis Baltruaitis, comparso per la prima volta nel 1955, è diventato rapidamente unopera di riferimento indispensabile, e ciò sia come summa di una ricerca capillare, condotta per decenni da uno dei maestri viventi della storia dellarte, sia come indicazione metodologica per lavori futuri, che di fatto poi si sono moltiplicati su questa linea negli ultimi quindici anni. Il tema che Baltruaitis ha scelto è insieme enorme e sfuggente: studiando il fiorire dellarte gotica, egli ha osservato come vi confluisse un enorme materiale di temi iconografici dellantichità classica e dellOriente anche estremo. A questo punto si imponeva innanzitutto di rintracciare, entro unarea geografica esplosa rispetto alle consuetudini della storiografia occidentale, le varie apparizioni di certi temi, nei contesti più diversi: su un capitello, su un manoscritto, su un sigillo, in un particolare nascosto di un quadro. Non solo, ma di valutare tutte le variazioni che questi temi hanno subìto passando dalluna allaltra civiltà, o anche dalluno allaltro livello culturale di una stessa civiltà. Con sapiente eleganza, con perspicacia formale e acrobatica capacità di stabilire rapporti fra termini in apparenza lontanissimi, Baltruaitis è riuscito a catturare fermamente il suo imprendibile tema, arrivando così a darci la traccia di una fenomenologia dellarte gotica che illumina dallinterno le categorie entro cui si presentava, allora, ciò che noi chiamiamo il mostruoso, il macabro, il fantastico, il demoniaco. Richiami tutti a una realtà non dominata ma riconosciuta nella sua interezza, senza censure razionali, e che affluisce dalle origini più remote verso le grandi opere dellarte gotica e fin nei suoi prolungamenti ideali, per esempio in Bosch. Seguendo Baltruaitis, ci apparirà così perfettamente chiaro come il Medioevo gotico non si è sviluppato «soltanto verso lordine della vita, il realismo, lOccidente». Al contrario, esso ha convogliato una carica enorme di mostri e prodigi, cresciuti su quel terreno fertilissimo di soprannaturalità che fu proprio dellepoca, e li ha lasciati in eredità ai tempi moderni come una delle sue massime ricchezze.
Questa opera di Baltruaitis, come già le più importanti di Warburg, Saxl, Panofsky, Wind, ci offre dunque una chiave per capire, non solo nei termini della tradizionale storia dellarte, ma entro una sorta di morfologia delle civiltà, uno dei periodi più appassionanti e misteriosi della nostra arte.