IN COPERTINA
M.K. Čiurlionis, Motivo di primavera (1907). Nacionalinis M. K. Čiurlionis dailės muziejus, Kaunas.
the history collection / alamy stock photo
SINOSSI

«Una sorta di reportage romanzesco sull’universo concentrazionario tedesco». Così, nel 1986, Danilo Kiš definì Salmo 44, uscito nel 1962, rimproverandosi di «certe cose dette, per mancanza di esperienza, in maniera troppo diretta». Sarebbe tuttavia ingeneroso ridurre questo testo duro e folgorante – ispirato dalla lettura di un articolo di giornale su una coppia di sopravvissuti ad Auschwitz in visita al museo del lager – ad acerba prova giovanile. Le ore spasmodiche che precedono la fuga notturna di Maria, insieme al figlio neonato Jan e alla compagna di prigionia Jeanne, dal campo di Birkenau si dilatano infatti a dismisura nel flusso caotico dei ricordi della giovane protagonista, barcollante «sul limite dell’incoscienza» negli attimi che la separano dalla salvezza o dalla fine. Attraverso quei ricordi Kiš rievoca, con una scrittura che sembra fatta di corpi tremanti, non solo l’orrore dell’Olocausto e degli esperimenti di Josef Mengele, l’improvviso apparire dei «Für Juden verboten» sulle porte dei tram, il massacro di Novi Sad, ma anche l’incontro di Maria con Jakub, l’indimenticabile attesa di lei «in piedi nel buio, immobile» con gli occhi sgranati, chiusa nell’armadio, mentre tra Jakub e il dottor Nietzsche si consuma «un duello segreto, quel gioco pericoloso in cui uno dei giocatori ha dalla sua un fante di picche con due pugnali e l’altro ha soltanto lo scudo aereo dell’azzardo e della ragione». Kiš si conferma, fra coloro che hanno osato narrare il dramma abbattutosi sul popolo ebraico e sull’Europa centrale, voce tra le più potenti e memorabili.

«Fra tutti gli scrittori della mia generazione che abitavano a Parigi durante gli anni Ottanta era forse il più grande» (Milan Kundera).

L’esordio folgorante di Danilo Kiš – e uno straziante frammento dell’Olocausto.

Volumi dello stesso autore
Il prezioso lascito letterario di uno dei massimi scrittori del Novecento europeo.
Traduzione di Dunja Badnjevic
A cura di Mirjana Miočinović
Piccola Biblioteca Adelphi, 667
2014 / pp. 157 / € 13,00  € 12,35
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Piccola Biblioteca Adelphi, 667
2014 / pp. 157 / € 13,00  € 12,35
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Danilo Kiš

Homo poeticus

«Di tutti gli scrittori della sua generazione, francesi e stranieri, che negli anni Ottanta vivevano a Parigi, era forse il più grande. Di certo il più invisibile» scrive Milan Kundera di Danilo Kiš, precisando poi: «La dea chiamata Attualità non aveva motivo di puntare i riflettori su di lui ... non ha mai sacrificato i...
Traduzione di Dunja Badnjevic
Saggi. Nuova serie, 61
2009 / pp. 363 / € 30,00
Saggi. Nuova serie, 61
2009 / pp. 363 / € 30,00
Il volto di Boris Davidovič e quello butterato del suo carnefice, intento a estorcergli l’ennesima «falsa confessione», si fronteggiano nel buio di una cella densa di fumo: il primo cerca di conservare la dignità nella caduta e nella morte, l’altro di preservare «la severità e la coerenza della giustizia rivoluzionaria»...
Traduzione di Ljiljana Avirovic
Fabula, 173
2005 / pp. 174 / € 16,00  € 15,20
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Fabula, 173
2005 / pp. 174 / € 16,00  € 15,20
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Danilo Kiš

Dolori precoci

Questo breve libro – breve perché di un’intensità che non tollera di espandersi – è tutto un disordinato affiorare di ricordi. Sono pagine di struggente bellezza, chiazze di colori, vibrazioni che si manifestano e subito scompaiono, perché «dopo tanti anni ogni cosa scompare» e là dove era il letto del narratore...
Traduzione di Lionello Costantini
Piccola Biblioteca Adelphi, 307
1993 / pp. 118 / € 10,00
Piccola Biblioteca Adelphi, 307
1993 / pp. 118 / € 10,00
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