Charles Rosen
Lo stile classico
Haydn, Mozart, Beethoven
A cura di Gaia Varon
Fuori collana, 55
2013, pp. 626
isbn: 9788845927690
Se c'è un'epoca nella storia della musica che si possa definire aurea, certamente è quella del «grande triumvirato»: i sei-sette decenni – dai primi exploit compositivi del giovane Haydn (mentre Mozart già stupiva l'Europa) alla morte di Beethoven nel 1827 – che videro nascere «un'arte nuova». Benché divisi da «caratteri diversissimi e concezioni espressive spesso diametralmente opposte», Haydn, Mozart e Beethoven forgiarono uno stile unitario, duttile ma inconfondibile, in grado di sublimare le «possibilità artistiche dell'epoca», ma anche di consumare come un fuoco i «residui ormai insignificanti delle tradizioni precedenti». Uno stile la cui perfezione ha reclamato, appunto, la definizione di classico. Che cosa ha reso possibile questa prodigiosa sintesi, e che cosa si cela dietro l'incanto che secoli dopo ancora ci pervade all'ascolto? Sistematico nella sua disamina ma elegante e lieve nell'esporla, tecnico ma restio ai tecnicismi, Rosen spezza il circolo vizioso dei modelli analitici astratti, e restituisce con sapienza «il senso della libertà e della vitalità» di questo stile, tra formularità e arguzia, sperimentalismo e convenzione. Così, la sua interpretazione della «forma sonata» ci fa comprendere come nelle mani di Haydn, Mozart e Beethoven la musica divenga finalmente capace di una drammaturgia senza parole: un teatro di suoni in cui il contrasto fra tensione e stabilità, regolato da stringenti logiche interne, attinge un'inedita potenza emozionale. A chi lo segue in questo viaggio di scoperta e ascolto, Rosen promette «quel piccolo incremento di genuino piacere musicale che si accompagna alla comprensione».