Giorgio Colli
Apollineo e dionisiaco
Piccola Biblioteca Adelphi, 607
2010, 7ª ediz., pp. 269
isbn: 9788845925429
All’interno del vastissimo patrimonio filosofico che Nietzsche ci ha lasciato, le nozioni di «apollineo» e «dionisiaco» sono certo fra le più citate e le meno comprese, e a tutt’oggi la letteratura al riguardo appare largamente inadeguata. Con gli scritti raccolti in questo volume (elaborati tra il 1938 e il 1940, parallelamente a Platone politico e Filosofi sovrumani, e rimasti sinora inediti), Giorgio Colli non solo mostra di coglierle nella loro intima essenza, ma si spinge ancora più in là sulla strada aperta da Nietzsche. Collocandole alle origini stesse del pensiero occidentale, ed esaltandone l’«inesauribile fecondità», ne fa strumenti in grado di schiudere alcuni passaggi occulti della storia del pensiero, dell’arte e della scienza. E non sembrerà azzardata, al lettore che lo voglia seguire nel suo affascinante percorso speculativo, l’affermazione che eleva «apollineo» e «dionisiaco» a «princìpi universali e supremi della realtà».