Carlo Dossi
Note azzurre
nelledizione Ricciardi 1955
Edizioni speciali
2010, pp. XXII-906-80, 30 tavv. in bianco e nero f.t.
isbn: 9788845925382
Tutti sanno che nel 1964 Dante Isella restituì magistralmente il testo delle Note azzurre affidato a sedici quaderni autografi dalla copertina azzurro oltremare , consentendoci così di accedere a un immenso diario in cui le notazioni autobiografiche si alternano a giudizi letterari e politici spregiudicati, a infiniti spunti di novelle e romanzi mai scritti, ad aforismi esemplari, a sarcasmi violenti e a fantasiose ironie, ad aneddoti non di rado scabrosi su contemporanei illustri o poco noti. Pochi però sanno che già nel 1955 Isella aveva allestito per Ricciardi unedizione nella quale figurava un mannello di dodici note splendidamente insolenti tralasciate, per motivi di opportunità, nel 1964 (parimenti, alcuni nomi propri furono sostituiti da asterischi), e che quella magnifica e preziosa edizione non venne mai pubblicata: resa dalleditore agli eredi dopo la rinuncia da parte di Ricciardi a distribuirla, la tiratura di circa 1.000 esemplari è rimasta per oltre cinquantanni relegata negli archivi della Casa Pisani Dossi di Corbetta presso Magenta. In occasione del centenario della scomparsa dello scrittore (avvenuta il 16 novembre 1910), essa vede, finalmente, la luce, accompagnata da un ampio saggio di Niccolò Reverdini che ne ricostruisce lintricata, e appassionante, vicenda.