Varlam alamov
La quarta Vologda
Biblioteca Adelphi, 412
2001, 2ª ediz., pp. 233
isbn: 9788845916229
Dopo aver trascorso ventun anni nei campi di lavoro sovietici, in condizioni atroci che egli seppe raffigurare come nessuno, e dopo aver scritto, con I racconti della Kolyma, il grande epos del Gulag, alamov volle ripercorrere lepoca della sua infanzia e formazione a Vologda, città del Nord nivea e cupuliforme, densa di significati sovrapposti nella storia russa primo fra tutti lessere stata città-simbolo dei confinati politici sotto gli zar. E così passò dalla impersonalità obbligatoria di un inferno collettivo allevocazione di un destino singolare e drammatico, il suo, che lo rivela scrittore nella linea della più alta tradizione russa, da Aksakov a Cechov. Con naturalezza, cercando sempre di mantenere la «percezione giovanile degli eventi», e oscillando nel tempo come seguisse il «mugolio che accompagna il dondolarsi ritmico dello sciamano» (di ascendenze sciamaniche era la sua famiglia), alamov riesce a mescolare la corrente della sua vita al turbinoso flusso della storia russa, senza mai distaccarsi dal tono fondamentale della sua opera, che è quello aspro e definitivo della verità.
Scritto tra il 1968 e il 1971, La quarta Vologda fu pubblicato per la prima volta in Russia con alcuni tagli nel 1988, e integralmente nel 1991.