Alfred Polgar
Manuale del critico
Piccola Biblioteca Adelphi, 455
2000, pp. 115
isbn: 9788845915734
«Come si spiega che sul palcoscenico la realtà possegga un fascino di cui è totalmente priva quando è lontana dalle scene?». A un interrogativo così insidioso si azzarda a rispondere questo prezioso libretto, dove Polgar sembra mutare continuamente posizione, per cogliere da ogni angolo la magia della scena e intanto lasciare libero corso alla sua arte di «giocoliere della parola». Resoconti concisi di spettacoli si alternano a fulminei ritratti di attori, a giudizi spesso brucianti sugli autori e sulle loro opere. Ma teatro per Polgar è soprattutto il misterioso connubio fra platea e scena. Con quella che Musil ha definito «perfida amabilità», egli sonda la psicologia degli spettatori, così come i trucchi e le vanità del mondo teatrale, che conobbe in un periodo aureo, quello di Vienna fra le due guerre. E non mancano i momenti di nostalgia, come il ritratto dell’attore in pensione, che, rannicchiato in un palco, guarda altri calcare quelle tavole che un tempo furono sue.
Manuale del critico è stato pubblicato per la prima volta nel 1938.