W.H. Auden
Shorts
A cura di Gilberto Forti
Piccola Biblioteca Adelphi, 349
1995, 4ª ediz., pp. 109
isbn: 9788845911446
Piccola Biblioteca Adelphi, 349
1995, 4ª ediz., pp. 109
isbn: 9788845911446
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«Se la poesia fu mai per lui una questione di ambizione, visse abbastanza a lungo perché essa diventasse semplicemente un modo di esistere. Da qui la sua autonomia, la sua assennatezza, il suo equilibrio, la sua ironia, il suo distacco – in breve, la sua saggezza» (Iosif Brodskij). Da quella «saggezza» Auden distillò un certo numero di preziose gocce nella forma che egli stesso chiamò Shorts e che incluse in varie raccolte. Composizioni di durata minima, scarne, dove si addensa il wit – o un’esperienza o una pura percezione o una fulminea verità gnomica. Un’aria di gioco o di lieve conversazione le avvolge: ma la punta è acuminata, e trova subito il nervo delle cose.