2012 / pp. 113 / € 14,00 € 13,30
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«In una grande città moderna, un uomo tenta di annullare il tempo, di rendere non avvenuto quanto gli accade. La sorpresa che ciò provoca suscita una ricerca, che si muove su più piani. Il tentativo di annullamento risulta collegato con un problema di rinnegamento della morte, secondo una configurazione caratteristica che però si ritrova anche altrove: per esempio, nella trasformazione arcaica dei morti in antenati e in un evento tipico di questo secolo, il fascismo.
«Da quest’esame si profila una possibilità: non già quella di uguagliare una vicenda individuale a quella di interi gruppi o società (come tentò Freud in Totem e tabù), ma quella di fondare la differenza, ineliminabile, tra individuo e società nella diversa distribuzione di posizioni comuni.
«Ne risultano anche alcune questioni chiave, che riguardano: il problema del sacro pre-divino e post-divino; la storia, intesa non soltanto come “somma di tutte le storie possibili” (Braudel), ma anche come somma di quelle impossibili; infine l’idea di un sapere sull’uomo che abbia come asse centrale comune l’elaborazione temporale (cronotipia)». Così Fachinelli stesso presentava questo libro, quando lo pubblicò presso la sua casa editrice L’erba voglio nel 1979.
Oggi lo leggiamo come una di quelle rare indagini che sanno intrecciare e mescolare con naturalezza l’analisi delle potenze psichiche che reggono un singolo e il singolo con quella sulle potenze che operano nella storia.