2016 / pp. 157 / € 12,00 € 11,40
2016 / pp. 157 / € 12,00 € 11,40
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Biblioteca Adelphi
1972 / pp. 157 / € 0,00
Quasi cinquant’anni di versi sono raccolti in queste Poesie complete di Sergio Solmi: dalle liriche di Fine di stagione (1924) al volume delle Poesie (1950), alla raccolta Dal balcone (1968) alle poesie inedite recenti. Il lettore avrà così davanti agli occhi tutto il percorso, fino a oggi, di un’opera in certo modo sconcertante per la sua unità di tono, per la coerenza delle sue inclinazioni e dei suoi rifiuti, per la solitaria autonomia che sempre l’hanno contraddistinta.
Natura di rêveur nella più alta accezione romantica del termine, Solmi sembra aver scelto fin dall’inizio un paradossale classicismo in equilibrio sul vuoto – essendo ormai sprofondati i grandi canoni che lo reggevano – sotto la tutela della «cara ombra» di Leopardi e insieme di alcuni grandi maestri del moderno, quali Rimbaud, Mallarmé, Valéry. E grazie a questa scelta, la cui singolarità restò forzatamente mimetizzata durante il periodo ‘rondista’, egli è riuscito col tempo ad assorbire in ugual modo, nella misura del suo verso, i mondi del fantastico selvaggio (di cui è emblema, nella splendida Levania, una fantomatica reincarnazione lunare del poeta) e della quotidianità più dura (si pensi alle esperienze di carcere del Quaderno di Mario Rossetti). Seguendo le più ambigue linee di confine fra le apparenze, abbandonandosi senza contrarsi al «vento improvviso» che muove, talvolta, la vita, ascoltando i desideri «anonimi e diffusi come foglie», questa poesia ha trovato un timbro, una malinconica lucidità davanti a una persistente angoscia, una fluidezza nel disegno, ha scoperto infine un parlare sommesso, per dire cose essenziali, che emergono dalla «buca d’ombra» per sostare un attimo alla luce in parole diafane.