IN COPERTINA
William Blake, Satana, il Peccato e la Morte: Satana alle Porte dell’Inferno (1806 ca); illustrazione per il Paradise Lost di Milton. The Huntington Library, Art Collections and Botanical Gardens, San Marino, California.
SINOSSI

In un momento chiave del celebre film sul generale Patton, un memorabile George C. Scott passeggia per il campo di battaglia a combattimento finito: terra sventrata, carri armati bruciati, cadaveri. Volgendo lo sguardo a quello scempio, esclama: «Come amo tutto questo. Che Dio mi aiuti, lo amo più della mia vita».
È eloquente che James Hillman abbia scelto proprio questa scena, tanto spiazzante quanto rivelatrice, per introdurre il provocatorio tema del suo nuovo libro: la guerra come pulsione primaria e ambivalente della nostra specie – come pulsione, cioè, dotata di una carica libidica non inferiore a quella di altre pulsioni che la contrastano e insieme la rafforzano, quali l’amore e la solidarietà. Il presupposto è che se di quella pulsione non si ha una visione lucida ogni opposizione alla guerra sarà vana.
Frantumando la retorica degli adagi progressisti – basati su una lettura caricaturale della «pace perpetua» teorizzata da Kant –, Hillman risale così, in perfetta consonanza con la sua visione della psicologia, al carattere mitologico e arcaico di tale ambivalenza, riassunto nell’inseparabilità di Ares e Afrodite. In questa prospettiva tutte le guerre del passato e del presente appariranno quindi semplici variazioni della guerra più emblematica dell’Occidente classico, quella cantata nell’Iliade. Ma soprattutto, ricorrendo a dettagliati rapporti dal fronte, a lettere di combattenti, ad analisi di esperti in strategia – oltre che a tutti gli scrittori e tutti i filosofi che alla guerra hanno tributato meditazioni decisive, da Twain a Tolstoj, da Foucault a Hannah Arendt –, Hillman ci guida a una scandalosa verità: più che un’incarnazione del Male, la guerra è in ogni epoca – lo dimostra la contiguità tra le descrizioni omeriche e i reportage dal Vietnam – una costante della dimensione umana. O meglio, troppo umana.

Volumi dello stesso autore
«La psicoanalisi ora è malata di narcisismo. Si culla nell’illusione di essere la grande infermiera del mondo: ma invece aiuta solo il mondo ad andare a rotoli» (James Hillman).
Traduzione di Aldo Giuliani
gli Adelphi, 571
2019 / pp. 481 / € 15,00  € 14,25
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gli Adelphi, 571
2019 / pp. 481 / € 15,00  € 14,25
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Altre edizioni
James Hillman

Presenze animali

La presenza degli animali così come si manifesta nella psiche umana.
Traduzione di Alessandro Serra e David Verzoni
Piccola Biblioteca Adelphi, 689
2016 / pp. 232 / € 14,00  € 13,30
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Piccola Biblioteca Adelphi, 689
2016 / pp. 232 / € 14,00  € 13,30
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Altre edizioni
James Hillman

Figure del mito

L’occulto rapporto tra i miti e la nostra psiche in un’illuminante costellazione di saggi.
Traduzione di Adriana Bottini
Il ramo d'oro, 61
2014 / pp. 363 / € 32,00  € 30,40
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Il ramo d'oro, 61
2014 / pp. 363 / € 32,00  € 30,40
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James Hillman

Psicologia alchemica

Che Jung considerasse l’immaginario alchemico una risorsa per la pratica psicoanalitica è testimoniato da opere quali Psicologia e alchimia e Mysterium Coniunctionis. Negli scritti qui raccolti Hillman riprende e approfondisce le intuizioni junghiane traendone un solido impianto epistemologico, sorprendente per coerenza e originalità. Se «l’individuazione...
Traduzione di Adriana Bottini
Saggi. Nuova serie, 71
2013 / pp. 443 / € 35,00  € 33,25
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Saggi. Nuova serie, 71
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