2023 / pp. 219 / € 12,00 € 11,40
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All’inizio dell’anno 1788 si ritrovarono una sera, in una casa della buona società, alcuni personaggi della vita mondana e intellettuale di Parigi. Chamfort lesse un suo racconto blasfemo e licenzioso, che le dame ascoltarono «senza ricorrere ai loro ventagli». La conversazione proseguì abbandonandosi a quella temeraria sventatezza che allora appariva del tutto naturale. A un tratto prese la parola, con voce bassissima, lo scrittore Cazotte: e in poche battute profetizzò che i presenti, lui stesso incluso, e molti altri ancora, avrebbero presto incontrato una morte violenta nel corso di quella rivoluzione che vagheggiavano. Raccontata da La Harpe, ripresa da Nerval e molti altri, la «profezia di Cazotte» è presto diventata un evento nel mito rivoluzionario. Su di esso Lernet-Holenia ha costruito, in questo limpido e terribile racconto, una variazione. Nella sua profezia, Cazotte salva dalla condanna solo due fra le persone che lo circondavano: il nobile Brakenbourg e la bella Madelon, rivoluzionaria in incognito. Il Signore di Parigi (1951) è la storia dell’intrecciarsi di amore, morte e destino nelle vicende di questi due esseri, che non possono perdersi nel turbine della Rivoluzione, attraverso inganni, mascheramenti, sdoppiamenti. Qui «passato e futuro, spazio e tempo, vita e morte si scambiano i ruoli» sotto lo sguardo cieco del Signore di Parigi: il boia.