1997 / pp. 268 / € 16,00 € 15,20
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Messalina, occorre dirlo subito, è una cavalla, che porta in lunghi giri per la Liguria il suo padrone, un maturo gentiluomo che si abbandona a pensieri sconsolati su un suo amore non contraccambiato. Ma un giorno quel gentiluomo comincerà a rendersi conto che forse la sua partner ideale è Messalina stessa. Anzi, la vera soluzione che balena in lui sarebbe ancora più perversa: un triangolo erotico dove due vertici sono occupati uno dall’amata sfuggente e l’altro dalla cavalla presente. E così forse il gentiluomo Adalberto sfiorerebbe la felicità, se non fosse che un complicato intrigo da vaudeville intorno a lui gli renderà sempre più difficile mantenere l’equilibrio di questi delicati rapporti. Reverendi mondani, donne imprenditrici, intellettuali oziosi: tutti sembrano presi da una smania irrefrenabile di interferire in questa storia amorosa che invece aspirerebbe soltanto alla maestà del silenzio. Di Messalina si potrà dire, alla fine, senza tema di smentite, che si tratta di un romanzo d’amore di un tipo nuovo. Come già in Egnocus, Dentice sa narrare con mano leggera, coinvolgendo nel suo gioco sapiente, stendendo su tutto ciò che accade un velo di ironia, mentre il fondo del romanzo è la penetrante melanconia di un amore autunnale.