1991 / pp. 197 / € 8,00 € 7,60
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Adelphi eBook
2014 / pp. 197 / € 3,99
Ma perché, perché corriamo per la Spagna cercando cani bastardi? Perché li fotografiamo? Lo vuole la Duchessa? E va bene! Ma chi è la Duchessa? E perché lo vuole? È inteso che ci paga. E meno male! Ma quanto paga? E fino a quando continuerà a pagare? Le duchesse, si sa, sono imprevedibili.
Coinvolto da un amico di gioventù in unimpresa che gli appare insensata, un giornalista disoccupato (Friccio, per gli amici) si sfoga a raccontarla, più di ventanni dopo, così come la visse sul Camino de Santiago e oltre, viaggiando su una Citroën verde, altrimenti detta Cocholone, con linsopportabile Orfeo, linfedele Sabina, lincantevole Beatrice, labietto ex collega Maravedis, e un lazzaro spagnolo dalle mille risorse: il mozo Ramón. Sempre critico, questo Friccio, sempre querulo, sempre col mugugno, ma anche speranzoso che lamore (della donna daltri, sintende) possa cambiargli la vita.
Dal lusso alla fame e viceversa, tra gli inspiegabili furori dellinquietante dama che sponsorizza limpresa, le terrorizzanti telefonate di un misterioso e potente figuro, i provvidenziali interventi di due preti pellegrini, le stravaganze di un nobile allevatore di canguri, gli intrighi di un letteratucolo amico dei gatti, lavventura di Friccio e dei suoi compagni italiani galoppa verso la sua sorprendente, beffarda conclusione. Ma, pur nellirrisione, affiora la dolcezza della memoria: il rimpianto di un paese amato che non cè più, la nostalgia per un momento della vita di euforica leggerezza. Così, sotto queste spoglie poco serie, vedremo alla fine delinearsi il profilo di un vecchio conoscente: il romanzo picaresco, che tanti, ma evidentemente non lautore, davano per morto. Si ride.