E.M. Cioran
Finestra sul Nulla
A cura di Nicolas Cavaillès
Piccola Biblioteca Adelphi, 781
2022, 3ª ediz., pp. 227
isbn: 9788845936999
Quando, dopo la morte di Cioran, furono ritrovati i trentaquattro taccuini che per quindici anni aveva riempito con le annotazioni più disparate, si rimase sbalorditi di fronte a quell’imponente giacimento, raccolto poi in un libro, Quaderni, che leggiamo oggi come uno dei vertici della sua opera. A quel libro possiamo ora affiancare – e sarà come integrare in un mosaico numerose tessere mancanti – questa raccolta di frammenti rinvenuti nella Bibliothèque Doucet di Parigi. Risalgono alla metà degli anni Quaranta, e sono le ultime pagine che Cioran scrisse in romeno, quando già da sette anni si trovava a «muffire gloriosamente nel Quartiere Latino». E anche qui, tra schegge sulfuree, sentenze fulminanti, spietate dissezioni del proprio intimo, ci aggireremo nelle stanze più segrete di un pensiero in perpetua ebollizione – capace come sempre di trafiggere, con un colpo secco e preciso, tutto ciò che lo circonda: «L’imbecille basa la sua esistenza solo su ciò che è. Non ha scoperto il possibile, la finestra sul Nulla».
A cura di Nicolas Cavaillès.
Traduzione di Cristina Fantechi.
«L’imbecille basa la sua esistenza solo su ciò che è. Non ha scoperto il possibile, la finestra sul Nulla».