Le pagine con cui Kipling paga il suo tributo all’Inghilterra, «il più meraviglioso di tutti i paesi stranieri dove sia mai stato».

Un Waugh elegante, caustico e pungente come sempre.

L’autobiografia con cui Christopher Isherwood si mise per la prima volta a nudo.

La beffarda odissea di un etilista nel mondo degli astemi.

La vita visionaria di John Von Neumann

Una per una, le opere di Shakespeare si svelano in una conversazione scintillante.

Lo squash e l’arte dell’elaborazione del lutto. Un esordio sorprendente.

Cosa faresti se il tuo più vecchio amico fosse un assassino, ma non ne avessi le prove?

«I suoi romanzi sono un dono, per bambini e adulti» (Brian Phillips).

«Venerdì santo, nell’anno in cui Ponzio Pilato non è l’unico a lavarsi le mani»: l’anno peggiore della pandemia visto da Alan Bennett.

Dall’autore di Stalingrado e di Vita e destino, un’immagine nitida e sconvolgente dello sterminio degli ebrei in Unione Sovietica, a guerra ancora in corso.

Due prose memoriali di Jamaica Kincaid.

Cinque appuntamenti al buio con lo straniero, ovvero l’arte della traduzione.

«Ho partecipato a una grande battaglia persa per un rinnovamento effettivo della vita» (Varlam Šalamov).

Un Bennett in stato di grazia in due nuovi monologhi.

Il punto d’avvio di una ricerca che segnerà per gli stessi giapponesi la riscoperta di un patrimonio celato sotto i loro occhi.