1973 / pp. 239 / € 0,00
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«Non si nasce solamente, come voleva Coleridge, platonici o aristotelici, si può nascere anche taoisti – come Bazlen. Non che lui lo dichiarasse: nei suoi discorsi i riferimenti diretti potevano mancare affatto o essere molto rari ... Taoista era l'immensa agilità, il flusso – “ordine nel movimento” –, l'alleanza col vuoto, la familiare circolazione fra gli opposti, l'ascolto degli avvenimenti germinali. Per arrivare a questo non basta la sapienza psicologica, che pure Bazlen aveva, occorre anche l'accortezza di chi sa far perdere le proprie tracce, di chi sa agitare ulteriormente il caos e, il giorno dopo, può ritirarsi in un ordine di pochi elementi».
Roberto Calasso
«Forse tutto il suo insegnamento è nella frase ch’egli disse un giorno a Sergio Solmi (uno dei suoi amici di sempre): “Per capire qualche cosa bisogna diventare matti tenendo la testa a posto”» (Eugenio Montale).