Jamaica Kincaid
In fondo al fiume
Piccola Biblioteca Adelphi, 611
2011, pp. 96
isbn: 9788845925689
«Questo libro canterà sul vostro scaffale. È troppo soffocato d’amore per suscitare invidia, troppo umile per gli encomi, e tuttavia è così impressionante da non poter eludere lo stupore». Così Derek Walcott salutò In fondo al fiume – primo libro di Jamaica Kincaid –, che radunava i racconti poetici già accolti dai lettori del «New Yorker» come rari gioielli letterari: a scorci di una natura lussureggiante che suscita inquietudini profonde si alternano i ricordi di un’infanzia caribica fatta di scoperte minute e preziose, di dolenti rapporti familiari dominati da una madre che tutto dona e poi tutto nega – «Mi cinse con le braccia, stringendomi sempre più la testa al petto, finché non soffocai» –, e che verrà magistralmente celebrata nella torrida e furente Autobiografia di mia madre. Nulla è come sembra, in questo libro breve ma inesauribile: e quando i paesaggi si accendono di colori violenti è per meglio accogliere nell’ombra i sentimenti più riposti di una creatura ancora «primitiva e senza ali». La voce della giovane Kincaid («il mio nome mi riempie la bocca») è schietta, capricciosa e ingannevolmente semplice, e vi risuonano i ritmi laceranti di quella prosa visionaria e incantatoria che sarà soltanto sua.