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Le radici dell’Ayurveda

Passi scelti dalla letteratura medica sanscrita

Traduzione di Antonella Comba
A cura di Dominik Wujastyk

gli Adelphi, 391
2011, pp. 456, 6 ill. in b.n. nel testo
isbn: 9788845925481

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IN COPERTINA
Phrynium capitatum pianta officinale.
wellcome library, london
SINOSSI

Quando nel V secolo il pellegrino buddhista cinese Faxian visitò l’opulenta città indiana di Pataliputra, rimase colpito dalla presenza di «ospedali» finanziati da associazioni di commercianti, dove i poveri potevano ricevere le cure di medici qualificati. L’Ayurveda («scienza della longevità»), di cui quei medici seguivano i dettami, aveva già allora una lunga storia alle spalle, dato che i suoi inizi risalgono probabilmente a mille anni prima – più o meno all’epoca del Buddha. Ed è sopravvissuto all’affermarsi della moderna medicina occidentale: non solo, infatti, è ancora ampiamente praticato, ma è sostenuto e promosso come sistema terapeutico dal governo indiano. I suoi princìpi sono codificati in opere assai antiche e venerate, a partire da una «grande triade» formata dal Compendio di Caraka, da quello di Suvruta e dal Cuore della medicina di Vagbhata: a essi è indispensabile rifarsi se si vuole accedere alle fonti di tale pensiero. In questa antologia di testi classici tradotti dal sanscrito, Wujastyk introduce alla storia e alle teorie dell’Ayurveda, proponendo una scelta che oltre ai concetti fondamentali include temi che più di altri possono suscitare la curiosità del lettore moderno: dagli usi dell’aglio alla rinoplastica, dai regimi stagionali alla spiegazione del perché gli impulsi naturali non vanno soppressi, dai trattamenti per ringiovanire all’interpretazione dei sogni.

Passi scelti dalla letteratura medica sanscrita

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