Milo Crnjanski
Migrazioni, I
Biblioteca Adelphi, 252
1992, 4ª ediz., pp. 277
isbn: 9788845909085
Migrazioni è un epos possente dove si mescolano i destini di alcuni singoli e quelli di un intero popolo. Siamo nel 1744, nella Vojvodina, al confine tra lImpero austro-ungarico e quello ottomano. I Serbi che abitano in questa terra, dove sono giunti con unepica migrazione cinquantanni prima, sono fedeli servitori dellImpero austriaco e ne combattono le guerre, ma al tempo stesso, in quanto ortodossi, se ne sentono estranei. I tre protagonisti, il nobile Vuk Isakovic, suo fratello Arandjel e sua moglie Dafina, incarnano nelle loro passioni dominanti, la guerra, il commercio, lamore, la stessa perenne ricerca di qualcosa cui ancorare il proprio esistere, dell«evento straordinario che, come il cielo, tutto avvolgesse e completasse». Questo immenso romanzo, di cui qui pubblichiamo la prima parte (apparsa nel 1929), è dominato da un senso di smarrimento e sradicamento, dalla nostalgia di ogni patria perduta e dal sogno di ogni terra promessa, nonché dalla percezione di un fluire perenne, cieco e rabbioso, di correnti sotterranee che bagnano le radici della storia. Crnjanski concepì questopera, considerata universalmente il suo capolavoro, come ununica visione, che lo accompagnò ossessivamente per più di trentanni. Per il suo soffio insieme epico e lirico, per la mirabile cesellatura dei personaggi, per levidenza del dettaglio e la vastità della visione, questo libro sta del tutto a parte nel nostro secolo e si impone come una delle prove più alte dellarte del romanzo moderno.
Migrazioni è lopera centrale di Milo Crnjanski (1893-1977). Pubblicata fra il 1929 e il 1962, viene considerata un classico moderno. La traduzione francese, apparsa nel 1976, fu accolta come una rivelazione.