Aggiungi alla wishlist Aggiungi alla wishlist Aggiungi alla wishlist
Condividi Condividi Condividi

Giovanni Morelli

Della pittura italiana

Studii storico-critici. Le Gallerie Borghese e Doria-Pamphili in Roma

Traduzione di Maria Grazia Padovan
A cura di Jaynie Anderson

Fuori collana
1991, pp. 630, 110 ill.
isbn: 9788845908651

€ 120,00  (-5%)  € 114,00
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
IN COPERTINA
Francesco Melzi, Ritratto muliebre. San Pietroburgo, Museo dell’Ermitage.
FOTO SCALA
SINOSSI

Di Giovanni Morelli è stato detto che la sua opera sta alla critica d’arte come quella di Freud alla psicologia (e di fatto fu Freud stesso a ipotizzare un parallelismo fra la tecnica psicoanalitica e il metodo morelliano). Questo grande conoscitore, dallo spirito impertinente, antiaccademico e mistificatorio, è infatti l’inventore di un «metodo» che rivoluzionò le attribuzioni di celebri quadri nei più grandi musei d’Europa (nel solo museo di Dresda cinquantasei quadri cambiarono firma in seguito a scoperte di Morelli). Quel metodo si fondava sull’esame stilistico della esecuzione di certi dettagli anatomici (per esempio la forma di un’unghia o il lobo dell’orecchio) – e da questi tratti stilistici risaliva all’autore.
Morelli scrisse il suo libro fondamentale, Della pittura italiana, in tedesco e lo pubblicò nel 1890 con lo pseudonimo Ivan Lermolieff. L’opera fece scalpore, anche perché in essa per la prima volta Morelli esponeva il suo metodo di attribuzione, illustrandolo con numerosi esempi sensazionali: per esempio, l’identificazione di alcuni ritratti di Raffaello, in precedenza attribuiti ad altri, di opere di Dosso Dossi e Piero di Cosimo. L’edizione italiana, curata da Gustavo Frizzoni, amico di Morelli, nel 1897, da allora non è stata più ristampata. Ma l’influenza di quest’opera è stata immensa – e ultimamente, soprattutto attraverso gli studi di Edgar Wind, è stata rivendicata anche l’importanza di Morelli come teorico. Diversi aspetti della vita e del carattere di Morelli erano tuttavia rimasti in ombra, e la presente edizione porterà molte novità anche in questo senso. La curatrice, Jaynie Anderson, ha infatti avuto accesso ad archivi sino ad ora ignoti e ha così ricostruito per la prima volta un sorprendente profilo biografico di Morelli, accompagnando poi il testo con una puntuale analisi delle complicate vicende, sino a oggi, dei quadri da lui attribuiti.