Ingeborg Bachmann
Il buon Dio di Manhattan - Un negozio di sogni - Le cicale
Piccola Biblioteca Adelphi, 270
1991, 3ª ediz., pp. 184
isbn: 9788845908217
Scrisse una volta la Bachmann: «Siccome nel Buon Dio di Manhattan tutte le questioni si risolvono nell’unica questione dell’amore tra uomo e donna, che cosa sia quest’amore, come si svolga, e quanto piccolo, o quanto grande possa essere, si potrebbe dire: ma questo è un caso limite ... Ora, però, in ogni situazione amorosa più quotidiana, si cela il caso limite ... perché in tutto quello che facciamo, pensiamo e sentiamo, talvolta vorremmo andare fino alle estreme conseguenze». I due amanti rinchiusi in camere provvisorie dei piani alti di Manhattan sperimentano dunque qualcosa che va contro l’ordine, se è vero che «l’amore sta nel lato oscuro del mondo» ed è «più dannoso di qualsiasi misfatto, di qualsiasi eresia». Sperimentano un «altro stato», una «contro-era» – e ci fanno pensare a Ulrich e Agathe dell’Uomo senza qualità di Musil. Nel Buon Dio di Manhattan circola un’euforia irragionevole, una lieve ebbrezza delle parole che «tocca il cuore» (Werner Weber). La forma del radiodramma si rivelò altamente congeniale alla Bachmann: divenne per lei un puro tessuto di voci, lirico e sarcastico, sottratto alle convenzioni della scena. Questo volume raccoglie per la prima volta tutti i suoi radiodrammi: dal più celebrato, che è Il buon Dio di Manhattan (1958), a Le cicale, evocazione di un’isola di naufraghi dove si può riconoscere – dietro il velo delle immagini – Ischia degli anni Cinquanta, e Un negozio di sogni, che apparve postumo.