1999 / pp. 138 / € 8,00 € 7,60
1999 / pp. 138 / € 8,00 € 7,60
Elena Croce ha sviluppato negli anni un singolare talento di memorialista controvoglia – o comunque poco incline alle raffigurazioni frontali e minuziose. Il suo tentativo è piuttosto quello di strappare alla memoria, con sottili tattiche di aggiramento, alcune nitide scene. Erano state, finora, l’infanzia e la figura del padre, Benedetto Croce, a risvegliare questo suo dono. Qui, invece, sono soprattutto alcuni incontri con persone sulle quali troppo o troppo poco è stato detto: fra gli altri Bernard Berenson, Margherita Caetani, la squisita e coraggiosa editrice di «Commerce» e «Botteghe Oscure», Mario Pannunzio, Klaus Mann, Joseph Brodsky. Intorno a loro la Croce sa disegnare, offrendoci pochi ma decisivi particolari, i vari stili di vita di qualcosa che oggi non ha più un significato così immediato: una élite, insieme intellettuale e mondana. Le sue debolezze, ma anche le sue grandi virtù, appaiono oggi remote: e alla Croce è riuscito di farle risaltare, con raro senso di equità, proprio nel confronto con ciò che ci circonda. Spartita fra «due città», Napoli e Roma, come dire fra due civiltà diverse, Elena Croce ha vissuto moltissimi aspetti della vita italiana di questi ultimi decenni che rischiano di andare perduti prima ancora di essere capiti. Per chi vorrà avvicinarsi al timbro di certe persone, alle maniere di certi ambienti, alle tonalità di certi anni, questo libro sarà un discreto e prezioso accompagnatore.