Giorgio Colli
La sapienza greca, II
Epimenide - Ferecide - Talete - Anassimandro - Anassimene - Onomacrito
1978, 3ª ediz., pp. 356
isbn: 9788845903557
Ai testi riguardanti l’arcaica sapienza collettiva di Dioniso e di Apollo seguono, in questo secondo volume, le testimonianze dirette e indirette dei primi sapienti, dei primi uomini cioè che abbiano lasciato una traccia individuale della loro eccellenza conoscitiva. Si tratta anzitutto di Epimenide e Ferecide, due personaggi apollinei: il primo, un divinatore del futuro e del passato, uno sciamano che ha sperimentato – dicono i testi – un sonno di cinquantasette anni, un uomo religioso che ha purificato la città di Atene dalle maledizioni divine, un poeta che gareggia con Orfeo nell’intessere i miti sugli dèi; il secondo, presunto maestro di Pitagora e primo prosatore enigmatico che attraverso l’immagine delle «sacre nozze» fra la Terra e Zeus ci dà la cifra, irta di simboli, per un’interpretazione metafisica del mondo. Seguono le testimonianze su Talete, Anassimandro, Anassimene, i cosiddetti Jonici, che Aristotele e Teofrasto presentarono come gli iniziatori della filosofia, intesi come primi scienziati della natura. Questa interpretazione ha fuorviato anche le ricerche moderne, ma da qualche decennio sono affiorati i primi dubbi: qui si contribuisce a enucleare e a eliminare la prospettiva aristotelica.
Dal punto di vista testuale le novità di questo volume, rispetto all’edizione di Diels-Kranz, consistono soprattutto in una serie di passi aristotelici da noi riferiti ad Anassimandro, e inoltre dalla breve sezione su Onomacrito, sistematore e canonizzatore della poesia orfica alla fine del sesto secolo a.C., primo sapiente compromesso nella sfera politica.
Come appendice ai testi viene presentata una nuova edizione dei frammenti del primo libro delle Opinioni dei fisici di Teofrasto: un nuovo ordinamento di questi frammenti permette di ricostruire nelle sue linee direttive l’interpretazione che del pensiero dei fisici dètte il maggior discepolo di Aristotele, interpretazione che guidò la produzione storiografica sull’argomento dell’epoca ellenistica, conservandosi nella dossografia erudita della tarda grecità.