2008 / pp. 200 / € 18,00 € 17,10
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Al vecchio chevalier Auguste Dupin, investigatore dilettante immortalato dalla fantasia di E.A. Poe, mentre rovista fra le ingiallite scartoffie, ricordi di tanti memorabili casi da lui risolti, capita sotto mano una misteriosa cartella che porta limpegnativa scritta: evadenda. Con grande sorpresa vi scopre labbozzo di un suo vecchio racconto sul traditore di Cristo. E ora si ricorda: ecco lunico caso, il caso Giuda che egli non ha ancora risolto, e neppure seriamente affrontato. La presenza del suo altrettanto vecchio amico, compagno inseparabile della giovinezza e attento interlocutore nelle sue lunghe riflessioni ad alta voce, lo induce a improvvisare una disquisizione sul sommo delitto che, offrendo pochi indizi concreti, si presta eminentemente a essere trattato con il metodo analitico di Dupin, che permette al suo inventore il lusso di non dover mai rinunciare alla comodità della propria poltrona.
Con questa trovata della chiacchierata in poltrona lautore alleggerisce notevolmente limplicita gravità dellargomento che da duemila anni eccita la fantasia di studiosi, scrittori e artisti. E affidando allacume, al brio, allo spirito battagliero di Dupin lanalisi e la soluzione del delitto più misterioso della storia, quasi gli addossa una parte della responsabilità dei singolari risultati dellindagine. Con questo trucco sottile e specioso lautore sottolinea che non pretende di aver scoperto la verità e che sarà contento di aver prospettato una soluzione «anche se non quella giusta, comunque una, e ottima», sempre per citare le note parole del cavaliere Dupin.
Lautore così cautamente mascherato imposta il problema in una maniera insolita, che permette di considerare il caso sotto punti di vista nuovi e sorprendenti, e quindi di giungere a risultati inaspettati. Il tradimento di Giuda, il cui movente umano perde qui ogni importanza, si delinea attraverso momenti di suspense metafisico da giallo teologico come la risultante del conflitto di altri interessi dietro le quinte superne e infere, inscindibili da quella visione mitologica del mondo che in quei tempi non aveva ceduto ancora al razionalismo e si era sovrapposta perfino alla realtà storica. Così il famigerato tradimento si configura innanzitutto come un momento decisivo nella lotta che luomo combatte contro il suo Dio per strappargli almeno i surrogati di quella felicità di cui venne privato con lespulsione dal Paradiso Terrestre.
In questo libro, pubblicato per la prima volta nel 1975, lautore del Sacro amplesso prosegue con temeraria sottigliezza le sue indagini sui testi sacri, alla ricerca di indizi da cui si possa sperare che la nostra problematica esistenza e la nostra travagliata storia abbiano un senso, almeno al cospetto del Dio della Bibbia.