SINOSSI
Da Efeso ci è giunta la sentenza che meglio racchiude quanto i Greci intendessero per presenza divina: «Il Signore cui appartiene l’oracolo non dice e non tace, accenna». Ma il Signore deve essere idolo, non figura di un dio, ma dio di pietra e d’oro. Lo studio di A. Galvano che affronta il problema dell’interpretazione sia culturale che psicologica di un passato che ci coinvolge direttamente è una meditazione su un oggetto che fu una «dea», un’analisi di un relitto che è oracolo di un rapporto con l’essere, differente da quello in cui il destino storico ci ha collocati.
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