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Pavel Muratov

Immagini dell'Italia, I

volume primo

Traduzione di Alessandro Romano
A cura di Rita Giuliani
Con un saggio di Katja Petrowskaja

Adelphi eBook
2019, pp. 465, 18 ill. colori
isbn: 9788845982132

€ 15,99
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IN COPERTINA
John Ruskin, Parte della facciata di San Miniato al Monte a Firenze (1846). The Ruskin-Library, Museum an Research Centre, Lancaster. The Ruskin-Library, Museum an Research Centre (Lancaster University)
SINOSSI

Da Puškin a Mandel’štam a Brodskij, la letteratura russa ha continuato a sognare, evocare, scoprire l’Italia. E nessuno meglio di Pavel Muratov – che vi giunge nel 1907, subito avvertendo un «turbamento dello spirito, dolce fino al malessere», e fra il 1911 e il 1912 pubblica, con enorme successo, Immagini del­l’Italia – può svelarci le ragioni di questa «italomania». A Venezia, spiega, «noi beviamo il vino dell’oblio ... Tutto quanto è rimasto alle nostre spalle, tutta la nostra vita precedente diviene un fardello leggero». E gli artefici del Rinascimento gli appaiono «semidei», «eroi del mito», un antidoto al­l’«accidia della vita russa», a Dostoevskij e Tolstoj. Non a caso nel 1923, invitato a Roma per una serie di conferenze, lascerà per sempre la Russia. «Apparteneva a quella schiera di scrittori come Ruskin e Walter Pater,» ricorda l’amico Sciltian «e aveva più sensibilità e talento di Berenson». Ma non è la sconfinata cultura che apprezzavano Savinio e De Chirico, De Pisis e Longhi a rendere, ancor oggi, la lettura di Muratov una rivelazione. Né l’influsso di Pater, Stendhal e Gogol’. Semmai, il suo procedere per folgorazioni lungo un pellegrinaggio che diventa «ricerca delle proprie radici spirituali» (Petrowskaja); la sua capacità di trasmetterci la vita delle opere d’arte; lo sfavillio delle ecfrasi e l’incanto di una lingua in virtù della quale una guida si trasforma in un «libro poema»; l’inclinazione a restituire atmosfere ed epoche attraverso la letteratura: da Casanova alla Divina Commedia, da Gozzi a Webster, miracolosamente prossimo alla «saggezza algida e scettica» del Cinquecento.

Finalmente tradotta, la guida alle città d’arte italiane che ha influito sulla cultura russa quanto il Cicerone di Burck­hardt su quella tedesca – e fissato l’immagine di un’«Italia eterna», patria del­l’anima.

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Pavel Muratov

Immagini dell'Italia, II

«Muratov apparteneva a quella schiera di scrittori come Ruskin e Walter Pater, e aveva più sensibilità e talento di Berenson» (Gregorio Sciltian).
Traduzione di Alessandro Romano
A cura di Rita Giuliani
Biblioteca Adelphi, 720
2021 / pp. 311 / € 25,00  € 23,75
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Biblioteca Adelphi, 720
2021 / pp. 311 / € 25,00  € 23,75
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