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William S. Burroughs

Il biglietto che esplose

Traduzione di Andrew Tanzi

Adelphi eBook
2013, pp. 227
isbn: 9788845972720

€ 10,99
Non disponibile Non disponibile Non disponibile
IN COPERTINA
H.R. Giger, Paesaggio (1985).
1985 H.R. GIGER
Courtesy of www.hrgigermuseum.com
SINOSSI

«È un viaggio lungo. A bordo ci siamo solo noi». Il viaggio cui allude William Burroughs nel Biglietto che esplose, pannello finale della sua celebre tetralogia, non è solo quello interstellare del metamorfico protagonista Bradly. È anche il viaggio conclusivo di una specie – la nostra – giunta a una sorta di resa dei conti. Stretto tra invasioni venusiane volte a schiavizzarlo e una polizia segreta che vuole sottoporlo a un controllo onnipervasivo, il Sapiens si destruttura e trasforma definitivamente in un’intercapedine organico-tecnologica, con ragazze-orchidea e ragazzi-raganella fluorescenti – veicoli di agenti virali e droghe alienanti –, registratori e telescriventi che manipolano istinti e linguaggi. Unico elemento di resistenza sono gruppi clandestini come i partigiani diretti da Saturno. Intorno, uno scenario putrido e fantastico insieme: «città dalle consunte strade marmoree» sormontate da cupole di rame, immani terre verdi in cui ogni filo d’erba luccica «come incastonato nel cristallo», stagni e canali artificiali che riflettono «galleggianti ornati di fiori», il tutto avvolto e tiranneggiato da un «buio pesto da pellicola sottoesposta». Portando alle estreme conseguenze il suo radicale pessimismo, Burroughs non vede vie di fuga possibili: irreversibilmente corrotto, il genere umano sembra vittima del proprio «corpo» e della propria «parola», carceri che lo imprigionano e lo condannano a un meccanicismo cieco e insensato. La sola, paradossale apertura – sarebbe parodistico chiamarla speranza – consiste nella «liberazione» di cui lo scrittore stesso è interprete insieme letterale e metaforico: nel rifiuto di un linguaggio normativo e omologante; nell’esaltazione dell’anarchia e dell’invenzione letteraria contro l’opacità mortuaria dei gerghi mediatici e della «non-lingua» del Potere.

Volumi dello stesso autore
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(Tommaso Pincio).
Traduzione di Andrew Tanzi
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2024 / pp. 195 / € 12,00  € 11,40
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Traduzione di Andrew Tanzi
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