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William S. Burroughs

Il biglietto che esplose

Traduzione di Andrew Tanzi

Fabula, 213
2009, pp. 227
isbn: 9788845924262

€ 18,00  (-5%)  € 17,10
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IN COPERTINA
H.R. Giger, Paesaggio (1985).
1985 H.R. GIGER
Courtesy of www.hrgigermuseum.com
SINOSSI

«È un viaggio lungo. A bordo ci siamo solo noi». Il viaggio cui allude William Burroughs nel Biglietto che esplose, pannello finale della sua celebre tetralogia, non è solo quello interstellare del metamorfico protagonista Bradly. È anche il viaggio conclusivo di una specie – la nostra – giunta a una sorta di resa dei conti. Stretto tra invasioni venusiane volte a schiavizzarlo e una polizia segreta che vuole sottoporlo a un controllo onnipervasivo, il Sapiens si destruttura e trasforma definitivamente in un’intercapedine organico-tecnologica, con ragazze-orchidea e ragazzi-raganella fluorescenti – veicoli di agenti virali e droghe alienanti –, registratori e telescriventi che manipolano istinti e linguaggi. Unico elemento di resistenza sono gruppi clandestini come i partigiani diretti da Saturno. Intorno, uno scenario putrido e fantastico insieme: «città dalle consunte strade marmoree» sormontate da cupole di rame, immani terre verdi in cui ogni filo d’erba luccica «come incastonato nel cristallo», stagni e canali artificiali che riflettono «galleggianti ornati di fiori», il tutto avvolto e tiranneggiato da un «buio pesto da pellicola sottoesposta». Portando alle estreme conseguenze il suo radicale pessimismo, Burroughs non vede vie di fuga possibili: irreversibilmente corrotto, il genere umano sembra vittima del proprio «corpo» e della propria «parola», carceri che lo imprigionano e lo condannano a un meccanicismo cieco e insensato. La sola, paradossale apertura – sarebbe parodistico chiamarla speranza – consiste nella «liberazione» di cui lo scrittore stesso è interprete insieme letterale e metaforico: nel rifiuto di un linguaggio normativo e omologante; nell’esaltazione dell’anarchia e dell’invenzione letteraria contro l’opacità mortuaria dei gerghi mediatici e della «non-lingua» del Potere.

Volumi dello stesso autore
William S. Burroughs

I ragazzi selvaggi

«Sono violenti e perfidi assassini. Sono mutanti e omosessuali lussuriosi. Sono guerrieri di un mondo a venire e sono giovani. Soprattutto giovani. Sono I ragazzi selvaggi, creature di un romanzo apocalittico»
(Tommaso Pincio).
Traduzione di Andrew Tanzi
A cura di Franca Cavagnoli
gli Adelphi, 704
2024 / pp. 195 / € 12,00  € 11,40
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La calcolatrice meccanica

«L’unico romanziere americano vivente cui si possa attribuire del genio» (Norman Mailer).
Introduzione di James Grauerholz
Traduzione di Andrew Tanzi
La collana dei casi, 154
2024 / pp. 305 / € 24,00  € 22,80
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Junky

«La roba non è solo un vizio. È uno stile di vita».
Traduzione di Andrew Tanzi
A cura di Oliver Harris
Fabula, 387
2023 / pp. 230 / € 19,00  € 18,05
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Fabula, 387
2023 / pp. 230 / € 19,00  € 18,05
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Altre edizioni
Nel laboratorio di Burroughs.
Traduzione di Andrew Tanzi
A cura di Oliver Harris e Bill Morgan
Edizione italiana a cura di Ottavio Fatica
La collana dei casi, 142
2022 / pp. 358 / € 24,00  € 22,80
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La collana dei casi, 142
2022 / pp. 358 / € 24,00  € 22,80
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