Vladimir Nabokov
La difesa di Lužin
gli Adelphi, 628
2021, 3ª ediz., pp. 231
isbn: 9788845936050
«Questo si chiama pedone. E ora attento a come si muovono. Il cavallo, naturalmente, galoppa». Lužin si sedette sul tappeto, la spalla appoggiata al ginocchio di lei, e guardò la mano col sottile braccialetto di platino che sollevava e disponeva i pezzi. «La regina è la più mobile» disse soddisfatto, sistemando con le dita il pezzo che si ergeva non esattamente al centro della sua casella. «Ed è così che un pezzo mangia l’altro» disse la zia. «Come se lo spingesse via e ne prendesse il posto. I pedoni lo fanno così, in obliquo. Quando potresti mangiare il re, si chiama scacco; e quando il re non sa dove scappare, si chiama scacco matto. Così il tuo obiettivo è di prendermi il re, e io devo prendere il tuo. Vedi quanto tempo ci vuole a spiegarlo. E se giocassimo un’altra volta?». «No, subito».
«Fra tutti i miei libri russi, La difesa di Lužin contiene e diffonde il “calore” più intenso» (Vladimir Nabokov).