2023 / pp. 392 / € 35,00 € 33,25
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Adelphi eBook
2023 / pp. 392 / € 14,99
Prima opera narrativa di Giuliani, Il giovane Max è anzitutto un viaggio nei deliri verbali della nostra società, negli universi linguistici della chiacchiera quotidiana, inesauribile nella sua ingordigia, che vuole tutto definire e digerire e che, anziché avvicinare il mondo reale, moltiplica quelli possibili. A questo farneticare l'autore applica una terapia omeopatica, fingendo di esasperarlo e sviluppandone così le variazioni più sorprendenti: dalle battute della mezzacultura ai volontari ed estranianti refusi tipografici, dalle scurrilità più stilizzate alle iperboli della oscenità plebea, dalle fantastiche etimologie nella linea che va da Dossi a Gadda alle invenzioni nevrasteniche di un Jarry.
La seconda parte è costituita da un glossario, che spiega i neologismi della prima, una sorta di ‘dizionario dei luoghi comuni' dove, con una scelta di tempo esemplare e facendo sfoggio di un funambolismo filologico efficacissimo, l'autore conduce un attacco a fondo all'onnipresente linguistica.
Raramente l'esorcizzazione delle malattie del linguaggio è stata fatta con tanta salute, con un dosaggio così felice di umori che si condensano in calzanti e imprevedibili neologismi. L'ulteriore deformazione di gerghi già grotteschi approda a una satira che finisce per ignorare il bersaglio che voleva colpire, per vivere della propria energia.
Nel testo ricorrono fantomatici personaggi: il conte, Madama Sorcia, Ulla, il giovane Max; quest'ultimo, ripreso anche nel titolo, allude probabilmente a una sorta di apprendistato, di decifrazione di un mondo in cui l'unica rivoluzione veramente possibile sembra solo quella delle parole.
L’esplorazione di un mondo in cui l’unica rivoluzione veramente possibile sembra solo quella delle parole.