Mervyn Peake
Gormenghast
gli Adelphi, 529
2017, pp. 594
isbn: 9788845932052
«L'invenzione che sta al centro di Gormenghast è quella del castello-mondo in cui si svolge la storia, e che è il vero protagonista dell'epos gotico, grottesco e surreale di Peake. Un castello? Gormenghast è il castello dei castelli, un paese labirintico dal quale non si esce, un confine dove si è accumulata e incrostata ogni specie di rovina, un luogo costruito per distruggere il senso dell'orientamento e mandare in crisi qualsiasi ragionevole credenza nello Spazio e nel Tempo. I corridoi di Gormenghast sono interminabili o finiscono di colpo in stanze simili a segrete; il castello è come un intestino pietrificato, una città stratificata nei secoli di cui si è perduta ogni topografia, un cimitero delle Fontanelle dove si recita Beckett, un luogo dove l'entropia decalcifica ogni cosa, sfalda gli intonaci, accumula i detriti, alleva muffe e apre crepe nei muri e nelle menti dei personaggi».
Giuseppe Montesano
«Peake ha creato una nuova categoria, il Gormenghastly, e già ci meravigliamo di come prima potessimo vivere senza di essa» (C.S. Lewis).