Paul Collins
La follia di Banvard
Tredici storie di uomini e donne che non hanno cambiato il mondo
Fabula, 177
2006, pp. 354, 18 tavv. in b/n f.t.
isbn: 9788845920776
Capita, nella vita di tutti, che qualcosa vada storto, magari proprio quando fortuna e gloria erano appena state assaporate, o sembravano a portata di mano. E, a volte, a determinare la differenza tra successo e fallimento è un capriccio di troppo. Se non avesse disseminato i suoi perfetti manoscritti «shakespeariani» che i migliori esperti in circolazione prendevano rigorosamente per autentici di firme frettolose, William Henry Ireland sarebbe passato alla storia come il più grande falsario mai esistito; se non avesse tentato un esperimento inutile, René Blondlot avrebbe scoperto, anziché i fantomatici raggi N (in realtà, un innocuo disturbo della visione periferica), i raggi X, e la sua ragguardevole reputazione sarebbe stata consacrata per sempre; e se si fosse accontentato di essere il paesaggista più ammirato del suo tempo (da Charles Dickens, su tutti gli altri) rinunciando a sfidare Barnum sul suo terreno, John Banvard non sarebbe, oggi, un pittore del tutto dimenticato. A tardivo risarcimento dei loro sogni infranti, i tredici personaggi ritratti in questa galleria di sconfitti hanno avuto la ventura di incontrare un biografo perfetto, Paul Collins lunico scrittore contemporaneo capace di trasformare un dagherrotipo svanito, la pubblicità di un rimedio taumaturgico o il brevetto di uninvenzione portentosa, ma assolutamente inutile, in altrettanti microromanzi ilari e sorprendenti.