La trappola della giumenta
Una sequenza di immagini erotiche del Bikaner
Piccola Biblioteca Adelphi, 504
2003, pp. 77, 40 tavv. a colori f.t.
isbn: 9788845918292
I manoscritti del Kāmasūtra, il trattato sull’arte erotica composto in India intorno al III secolo d.C., erano spesso miniati, ma nessuno degli esemplari più antichi è sopravvissuto. A risarcirci di quella perdita provvedono le mirabili miniature eseguite nel Bikaner (India settentrionale) nell’ultimo scorcio del XVII secolo, probabilmente ascrivibili all’artista noto con il nome di Ruknuddin. Queste miniature mostrano una decisa influenza della tecnica persiana introdotta dai Moghul, ma si distinguono per l’incomparabile stile tipico del Bikaner, dove risaltano elementi quali le spettacolari formazioni nuvolose, i panorami di lussureggiante vegetazione al chiaro di luna e la prospettiva talora incoerente creata dalla pura linearità geometrica delle forme architettoniche. Scorrono davanti ai nostri occhi coppie impegnate in atti erotici dolcemente violenti o in estrose variazioni delle posizioni fondamentali elencate nel Kāmasūtra: «l’avanzata dell’asino, il salto del gatto, il balzo della tigre, la schiacciata dell’elefante, lo sfregamento del cinghiale e la monta dello stallone» – e la «trappola della giumenta», dove la donna, come una giumenta, afferra l’uomo «così forte che egli non si può muovere». Espressioni, queste, che se possono apparire al lettore moderno di una primordiale e naturalistica immediatezza appartengono invece al kāmaśāstra, scienza del piacere, articolata, vasta, e rigidamente normativa. Le tavole sono precedute da un commento di Wendy Doniger, eminente indologa e studiosa di storia delle religioni, che accompagnerà il lettore in questa galleria di dipinti conducendolo via via, con sapienza, ai testi che li illustrano.