André Breton
Larte magica
Fuori collana
1991, 3ª ediz., pp. 359, 229
isbn: 9788845918117
Di questo libro si favoleggiò molto, per più di trentanni, senza che se ne avesse, per lo più, conoscenza diretta. Pubblicato nel 1957 in una tiratura riservata ai soci di un club del libro, è arrivato in libreria soltanto nel 1991, in concomitanza con la grande esposizione dedicata a Breton dal Centre Pompidou. Alla sua origine vi è un progetto che aveva appassionato Breton fin dagli anni Trenta e quindi dallepoca di Minotaure: scrivere una storia dellarte «rivisitata da cima a fondo dal pensiero e dallo sguardo surrealista». Il fondo magico dellarte, le sue implicazioni religiose, la visione romantica, il fantastico: tutti gli elementi essenziali della teoria e della pratica surrealista vengono così rivendicati e riconosciuti nelle loro metamorfosi attraverso la storia dellarte, a partire dalle pitture paleolitiche. Come sempre, Breton è provocatorio e idiosincratico: come sempre, le sue indicazioni corrispondono a importanti sviluppi nella storia del gusto (basti pensare allimportanza del surrealismo nella rivalutazione dellarte primitiva e di certi pittori del fantastico). Al testo di Breton, accompagnato da un ricco e raro apparato iconografico, fa seguito una «inchiesta», dove anche qui secondo la tradizione surrealista sono raccolte risposte di altri autori ad alcune questioni essenziali del libro. Ed è una parte di altissimo interesse, perché fra coloro che rispondono troveremo, tra gli altri, i nomi di Heidegger, Magritte, Bataille, Malraux, Blanchot, Caillois, Lévi-Strauss, Leonora Carrington, Klossowski, Paz.