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Claude Debussy

Il signor Croche antidilettante

A cura di Valerio Magrelli

Piccola Biblioteca Adelphi, 501
2003, 3ª ediz., pp. 146
isbn: 9788845918018

€ 14,00  (-5%)  € 13,30
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SINOSSI

Il 10 settembre 1893 «L’Idée libre» annunciò la pubblicazione di un articolo di Claude Debussy dal titolo Sull’inutilità del wagnerismo. L’annuncio venne ripetuto nei cinque numeri successivi, ma lo scritto non apparve mai; e solo sette anni più tardi il musicista cominciò a collaborare regolarmente con alcune riviste. Quell’esordio mancato attesta tuttavia un piglio critico già molto particolare, che ebbe poi modo di esercitarsi fino alla morte del compositore. Il titolo di questo libro rimanda a un personaggio immaginario che compare soltanto in un paio dei venticinque scritti: un’esile invenzione, smaccatamente improntata al Monsieur Teste dell’amico Paul Valéry. Eppure, proprio alla vivissima figurina di questo flâneur beffardo e ipocondriaco (che dà inizio alla vicenda e subito si dilegua, continuando però a esercitare il suo influsso segreto) si deve, almeno in parte, il successo di un’opera tanto acuminata, faziosa, intelligente. Che parli di Rameau o di Beethoven, di Richard Strauss o della deprecabile scomparsa degli organetti di Barberia dalle strade di Parigi, Debussy riesce in ogni pagina a spiazzarci, a intrigarci, a stupirci con le sue osservazioni – e sempre in una prosa che sa essere, al tempo stesso, amabile e scintillante.

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