1999 / pp. 1754 / € 30,00 € 28,50
1999 / pp. 1754 / € 30,00 € 28,50
Quando nel 1843 appare Georges, Alexandre Dumas è già un drammaturgo di successo: frequenta i salotti che contano, riceve onorificenze da re e regine, è ricercato e amato dalle donne. La sua condizione di mulatto la nonna paterna era una schiava nera di Santo Domingo non gli ha mai creato problemi di accesso alla buona società. E allorché, nel 1845, un critico pieno di livore scriverà: «Grattate la scorza del signor Dumas e troverete il selvaggio», non ci farà gran caso. Anche Georges Munier, leroe eponimo di questa appassionante vicenda, è un mulatto; è anche lui ricco e colto; e nel corso degli anni trascorsi a Parigi è diventato non solo un autentico gentleman, ma una sorta di superuomo quasi un primo abbozzo di Edmond Dantès , deciso a sfidare i pregiudizi dei suoi simili e a piegare le leggi del mondo alla propria volontà. Se si vuole dunque intravedere in Georges una qualche matrice autobiografica, bisognerà cercarla proprio nella unicità del protagonista, nei tratti che fanno di lui unepitome delleroe solitario.
Georges, che va annoverato tra i migliori romanzi di Dumas, non smentisce le qualità che hanno fatto di lui un narratore senza uguali: il fascino dellavventura, la vitalità dei personaggi, lemozione di una grande storia damore.