2020 / pp. 147 / € 14,00 € 13,30
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Adelphi eBook
2020 / pp. 147 / € 7,99
Un giovanissimo Imperatore romano molto minore, con una famigliaccia molto romana piena di mamme e di debiti, scappa con tutta la troupe a Ostia per un weekend-con-delitto. Al mare si dànno spettacoli e si governa l’Impero, fra riti e orge e magie e catastrofi molto kitsch, in un thriller peplum-noir di favoriti e sacerdoti e precettori e senatori in preda alle più incresciose follies della Romanità classica e della Decadenza pecoreccia.
Composto nel fatale ’68 e pubblicato l’anno successivo, questo romanzo «a frammenti mobili» – un cabaret ’pop’ dell’Immaginazione e del Desiderio – colse a caldo il senso più autentico di quella celebre avventura giovanile: una décadence archetipica ed emblematica, vissuta a Roma con le ‘crudeltà’ e i ‘varietà’ delle migliori avanguardie storiche. Una sfrenata performance contro ogni oppressione e repressione razionalistica, politica, culturale, scientifica. Con autorevoli canzonette e fumetti e gags di Nietzsche, Jarry, Artaud, Adorno, Totò, sull’Antichità e l’Attualità. E in omaggio speciale a Flaubert, parecchi deplorevoli inventari e cataloghi di bêtise tipicamente italiana, e nostra contemporanea.
Ma chi sarà la vittima, poi? Dopo tanti straordinari equivoci e accidenti (anche lirici) lungo le strade, in villa, in spiaggia, a tavola e a letto, di giorno e di notte, il giovane imperatore-compagno (e savio teppista) diventa dio a sorpresa. Miracolando di prepotenza il Pontefice, nel Tempio-Supermarket più importante dell’Impero, con la collaborazione di Ubu Roi e Zarathustra. Che carriera!