Georges Simenon
I Pitard
gli Adelphi, 178
2000, 9ª ediz., pp. 142
isbn: 9788845915710
Finalmente, dopo tanti anni passati a comandare quelle degli altri, il capitano Lannec è riuscito a comprarsi una nave; e nonostante le proteste della suocera e le lacrime della moglie l’ha chiamata Fulmine del Cielo, a evocare la sua imprecazione preferita. Ma dei soldi della suocera – dei soldi dei Pitard, con la loro spocchia di piccoli borghesi normanni arricchiti –, della sua malleveria, per comprarla ha pur avuto bisogno. Ed è perciò che Mathilde, sua moglie, ha preteso di fare la prima traversata insieme a lui – anche se tutto le sembra sporco, e soffre il mal di mare, e rimane quello che è: una vera Pitard! Ma non basta: alla partenza Lannec ha ricevuto un avvertimento anonimo e minaccioso: «il Fulmine del Cielo non arriverà mai in porto...». A poco a poco, come per un’inappellabile sentenza del tribunale che gli antichi chiamavano Fato, quello che doveva essere il primo, trionfale viaggio del Fulmine del Cielo, si trasformerà in un incubo...
«Ci sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon dei Pitard, per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».
LOUIS-FERDINAND CÉLINE