W. Somerset Maugham
La diva Julia
Biblioteca Adelphi, 389
2000, 3ª ediz., pp. 275
isbn: 9788845915437
«Non dovete essere naturali. Il teatro non è fatto per questo, il teatro è illusione. Ma dovete sembrare naturali». Guidata da pochissimi princìpi, quasi tutti appresi a scuola di recitazione, Julia Lambert («la più grande attrice dInghilterra») sa decisamente irretire il suo pubblico: quello adorante che riempie le sale e si affolla in camerino, quello che si lascia soggiogare da lei nella vita privata, e infine noi, che seguiamo sulla pagina questo suo lungo, trionfale monologo. Durante il quale Julia ci sembra di continuo sul punto di cadere: in un matrimonio mediocre, in un amore con un ragazzo che ha ventanni meno di lei, nei trabocchetti tesi da debuttanti che sperano di rubarle la scena. E ogni volta, dal loggione, vorremmo ingenuamente metterla in guardia, ma Julia è una Marlene che non ha neppure bisogno di invocare il suo von Sternberg, perché sceglie benissimo da sé il tono, il gesto, linquadratura. Così come Maugham, che con pochi, impercettibili tocchi riesce a costruire qui lo straordinario ritratto di una di quelle rare creature capaci di essere, in palcoscenico, «un po meno di un uomo, un po più di una donna».
La diva Julia è stato pubblicato per la prima volta nel 1937.