Abhinavagupta
Luce dei Tantra
Tantraloka
Biblioteca Orientale, 4
1999, pp. LXXXVI-782
isbn: 9788845914256
Non cè area del pensiero indiano che susciti tanta curiosità e al tempo stesso tanti equivoci quanto il tantrismo. Ciò innanzitutto per le componenti scandalose ed estreme della dottrina in particolare le pratiche sessuali. Ma forse ancor più per una inadeguata conoscenza dei testi. Di fatto, solo negli ultimi decenni sono apparse edizioni e traduzioni dei grandi testi tantrici: primo fra tutti, il Tantraloka di Abhinavagupta (X-XI secolo), maestro principe del tantrismo. Lopera si presenta come una gigantesca summa del sapere esoterico, in cui si tratta diffusamente di ogni possibile aspetto della via tantrica alla liberazione: dalla natura onnicomprensiva della coscienza, perfettamente autonoma e indivisa dal suo aspetto dinamico che si esprime sotto forma di pensiero e di linguaggio, alle pratiche yoghiche connesse con il respiro e il «divoramento del tempo»; dal risveglio della kundalini alla natura e alluso dei mantra, stati di coscienza piuttosto che semplici parole; dalla preparazione dei mandala alle varie specie di iniziazione; dalle «cadute di potenza» con cui la grazia divina si manifesta nelladepto ai modi per vagliare le caratteristiche di un guru; dai riti sessuali ai metodi che consentono al meditante di attingere, tramite le emozioni, luniversale pulsazione della coscienza, che di queste è il fondamento. La versione dal sanscrito di Raniero Gnoli tuttora lunica esistente del Tantraloka , uscita originariamente nel 1972 e salutata come una delle imprese più ardue dellindologia contemporanea, viene qui ripresentata in una forma totalmente rifusa.