Milan Kundera
Il valzer degli addii
A cura di Alessandra Mura
gli Adelphi, 112
1997, 23ª ediz., pp. 246
isbn: 9788845913068
«C.S.: Lei non ha parlato quasi per nulla del Valzer degli addii.
«M.K.: Eppure è il romanzo che in un certo senso mi è più caro. Come Amori ridicoli, l’ho scritto con più divertimento, con più piacere degli altri. In un altro stato d’animo. Anche molto più in fretta.
«C.S.: Ha solo cinque parti.
«M.K.: Si fonda su un archetipo formale del tutto diverso da quello degli altri miei romanzi. È assolutamente omogeneo, senza digressioni, composto di una sola materia, raccontato con lo stesso tempo, è molto teatrale, stilizzato, basato sulla forma del vaudeville. In Amori ridicoli, si può leggere il racconto Il simposio, il cui titolo è un’allusione parodistica al Simposio di Platone. Lunghe discussioni sull’amore. Ebbene, questo Simposio è composto in tutto e per tutto come Il valzer degli addii: vaudeville in cinque atti»
Milan Kundera, L’arte del romanzo