Paul Valéry
Sguardi sul mondo attuale
Biblioteca Adelphi, 289
1994, pp. 314
isbn: 9788845910562
Questo libro, dedicato «in modo particolare alle persone che non hanno sistemi e sono fuori dai partiti» – e che dunque «sono ancora libere di avere dubbi su ciò che è dubbio e di non rifiutare ciò che non lo è» –, parla di un «mondo attuale» negli anni fra le due guerre, ma ciò che di quel mondo esso coglie appare ancora più evidente nel 1994. Valéry era dotato di una sorta di sguardo-laser, rivolto innanzitutto all’osservazione della mente; a volte, però, con suprema civetteria, sembrava, quasi casualmente, dirigerlo verso il mondo – e i risultati non erano meno impressionanti. Elaborato nei dintorni di una catastrofe, il libro registra molti di quegli spostamenti epocali nelle nozioni di «Europa», «civiltà», «storia», «tecnica», «politica», «libertà», «progresso», che oggi più che mai ci assillano; eppure lo fa ogni volta con leggerezza e con micidiale nonchalance («L’Europa aspira palesemente a essere governata da una commissione americana. Tutta la sua politica è orientata in questo senso» leggiamo per esempio in un passo del 1927). Poche letture hanno al pari di questa il potere di snebbiare lo sguardo su fatti enormi che ci circondano e si insinuano in ogni dettaglio della nostra vita. E poche hanno il pregio di una prosa altrettanto precisa, elegante e asciutta. Mai tradotto finora in italiano, Sguardi sul mondo attuale apparve in versioni diverse fra il 1931 e il 1945 – e include pagine che risalgono al 1895. Valéry lavorò fino ai suoi ultimi giorni a una nuova edizione di questo libro, del quale perciò si può dire che lo accompagnò per tutta la vita.