Hugo von Hofmannsthal
La mela doro
e altri racconti
Piccola Biblioteca Adelphi, 132
1982, 5ª ediz., pp. 163
isbn: 9788845904905
Quando nel 1893 Hofmannsthal scrisse il racconto Giustizia, primo di questa raccolta, aveva diciannove anni: il suo stile era già perfetto, una prosa quasi condannata alla maturità e alla limpidezza, dove risalta ogni minima crepa come in certe mirabili tazze giapponesi che così vengono fatte perché la loro bellezza sia più naturale. In quel racconto appare un angelo, «uno degli snelli paggi di Dio», e chiede al govane autore, traendo il suo stiletto dal fodero: «Sei un giusto?». E, allinadeguata risposta, ribatte: «Giustizia è tutto, giustizia è la prima cosa, giustizia è lultima». Si può dire che tutta lopera di Hofmannsthal sia stata una risposta alla domanda dellangelo: la sua vertiginosa precisione estetica accenna sempre a quella «giustizia» come alla sua origine, secondo le parole di Gregorio di Nissa che Hofmannsthal pose a motto dellintera sua opera: «Egli, lamatore della suprema bellezza, ritenendo ciò che aveva visto quasi unimmagine di ciò che non aveva visto ancora, aspirava a goderne loriginale medesimo». È questo il sottinteso che vibra in tutti i racconti qui riuniti, scritti fra il 1893 e il 1913 e in parte pubblicati postumi. Hofmannsthal raggiunge in queste pagine alcuni vertici della sua arte, per esempio nella Mela doro, che dà il titolo al volume e che pure è rimasto incompiuto, come lAndrea, quasi che Hofmannsthal si rifiutasse di appagarsi di ciò a cui il suo genio naturalmente lo inclinava: chiudere la perfezione in una figura.