Lorenzo Magalotti
Relazione della China
Piccola Biblioteca Adelphi, 15
1974, pp. 127
isbn: 9788845901690
Sbarcato nel 1666 a Livorno, di ritorno dalla Cina, dove aveva soggiornato tre anni, il padre gesuita Johann Grueber si incontra a Firenze con due letterati pieni di curiosità e interesse per le «cose della China»: la conversazione si prolunga fino a notte fonda e tocca gli aspetti più importanti e singolari della vita in quel paese, dagli uffici dei magistrati alla maniera «strana e crudele» di eseguire le pene, da quale «ordine tenga il re con le sue donne» alle credenze nellal di là, dalle straordinarie caratteristiche della lingua e della scrittura alle sorprese della tavola, dal pallone giocato «col calcio con maravigliosa destrezza» alle terapie dei medici di Pechino. Uno dei due amici che pongono alla affabilità di padre Grueber continue domande è Lorenzo Magalotti, segretario allora ventottenne della galileiana Accademia del Cimento, futuro vertiginoso artefice di prosa secentesca. Ma questa sua intervista è invece inaspettatamente un pezzo di supremo giornalismo: incalzante e preciso, qui lautore sparisce per lasciare il massimo spazio a una civiltà incredibile e reale.
La Relazione della China ebbe a suo tempo larga diffusione in Europa; non più ristampata in Italia da oltre un secolo, essa viene qui presentata in una edizione controllata sul manoscritto e corredata di note e di unesauriente introduzione. Segue, in appendice, un saggio di Giuseppe Pontiggia sulle «Immagini della Cina» nel mondo occidentale.