Rainer Maria Rilke
Ewald Tragy
Racconto
Piccola Biblioteca Adelphi, 10
1974, 7ª ediz., pp. 88
isbn: 9788845901645
Ewald Tragy è un «ritratto dell’artista da giovane», e in clima di fine secolo, opera di un Rilke giovanissimo e già compiutamente scrittore, che osserva come attraverso un potentissimo cannocchiale il momento del distacco dell’insofferente poeta Ewald Tragy dalla sua famiglia e delle sue prime esperienze nella vita indipendente, da artista, a Monaco. C’è una sorprendente ironia e rilevata nettezza nei particolari di questa prosa ‘segreta’ – che Rilke scrisse nel 1897 ma fu pubblicata solo dopo la sua morte, in un’edizione privata del 1927 poi ristampata più volte nel dopoguerra – tanto che la si legge come un primo delicato pannello che introduce alle più vaste e desolate orchestrazioni dei Quaderni di Malte Laurids Brigge. Rilke, questo grande poeta la cui opera oggi, dopo una certa eclissi, ha acquistato ormai un nuovo fascino e viene perciò riscoperta anche dai lettori più giovani, dimostra in queste pagine di aver seguìto con piena lucidità, con una strana freddezza, quasi, i propri primi passi nel mondo della letteratura, che qui già sottopone a una rapida e sferzante parodia. E sono passi dove si riconoscono molti tratti di quello che sarebbe stato il suo destino: estraneo a ogni ambiente e partecipe di tutti, vagabondo, prigioniero di una sensibilità che con lui nasce e con lui muore, avvolto in un bozzolo opalescente di letteratura – come lo era quell’Ewald Tragy che egli ci presenta, con un lieve sorriso, e una vaga tenerezza, in questo memorabile ritratto.
Un memorabile «ritratto dell’artista da giovane».